L’autismo è un disturbo del neurosviluppo che in genere si manifesta con precocità, nei primi tre anni di vita.
Attualmente si parla di spettro autistico, in quanto il disturbo colpisce ciascuna persona in modo differente variando da una lieve a una grave sintomatologia.
La posizione scientifica condivisa a livello internazionale considera l’autismo una sindrome comportamentale associata a un disturbo dello sviluppo del cervello (porta con sè alterazioni della struttura e delle funzioni nervose) e della mente (include alterazioni dello sviluppo psico-cognitivo ed emozionale).
I disturbi dello spettro autistico originano comunque da una compromissione dello sviluppo che coinvolge le abilità di comunicazione e di socializzazione, e sono in generale associati a comportamenti inusuali (ad esempio comportamenti ripetitivi o stereotipati) e a un’alterata capacità immaginativa “neurodiversità”:
Il disturbo dello spettro autistico può presentarsi anche associato a:
L’intervento terapeutico nell’autismo tiene in considerazione tutti questi aspetti e anche i punti di forza di ogni bambino o ragazzo autistico.
La linea guida 21 sui trattamenti per i disturbi autistici disponibile dal 2011 fornisce importanti indicazioni sulle quali basare gli interventi e i trattamenti farmacologici, oltre a indicare le metodologie che non sono avvalorate da studi passati al vaglio scientifico internazionale.
È necessario aumentare la nostra capacità di informazione in questo campo.
Gli interventi abilitativi oggi disponibili comprendono varie metodologie: le tecniche di analisi del comportamento e le tecniche di apprendimento basate sul rinforzo, mirate soprattutto al miglioramento delle capacità cognitive e adattative, e gli approcci evolutivi che sfruttano il gioco come tecnica di apprendimento, mirati maggiormente agli aspetti emotivi relazionali.
È importante mettere in atto piani di intervento personalizzati, scegliendo le tecniche maggiormente appropriate al profilo funzionale della persona con autismo. Costellazioni diverse di punti di forza e di fragilità richiedono approcci di intervento multimodali, da scegliere tra quelli corroborati da sufficienti evidenze scientifiche.
L’autismo è caratterizzato oltre che dai sintomi più generalmente conosciuti, come le difficoltà d’interazione sociale, comunicative e comportamenti ripetitivi, anche da aspetti di percezione sensoriale superiore.
La percezione sensoriale è la prima forma di contatto con la realtà ed è il filtro attraverso il quale le persone costruiscono il loro modello del mondo. I bambini autistici spesso sembrano vedere il mondo in modo diverso e tendono a mostrare una capacità maggiore nel cogliere e ricordare i dettagli.
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